2011_06_25 1° Meeting Interregionale Itinerante ACSA 2011 Focus on Ipertensione e Diabete – Grottaferrata (RM)

Grottaferrata (RM) – (Grand Hotel Villa Florio) – 25/06/2011
1° Meeting Interregionale Itinerante ACSA 2011 Focus on IPERTENSIONE e DIABETE

Razionale dell’evento
L’ipertensione arteriosa è una condizione morbosa molto diffusa nei paesi occidentali e rappresenta il principale fattore di rischio per eventi cardio e cerebrovascolari.  Si presenta raramente come fattore di rischio isolato rispetto ad altri fattori di natura aterogenica con i quali essa si associa determinando una condizione di potenziamento reciproco che accresce l’entità del rischio soggettivo.

  • L’identificazione delle persone a rischio cardio-vascolare elevato è uno degli obiettivi principali della prevenzione primaria individuale e costituisce la premessa necessaria per l’attivazione di azioni finalizzate alla riduzione dei fattori di rischio modificabili, dal cambiamento dello stile di vita all’intervento farmacologico.

A tale proposito, il recente aggiornamento delle linee guida ESC/ESH del 2007 rappresenta  una serie di elementi e variabili cliniche da utilizzare per stratificare con ancora maggiore accuratezza il rischio cardiovascolare globale. La stratificazione del rischio si basa su diversi elementi, che comprendono i fattori demografici e antropometrici, l’anamnesi familiare, i valori pressori, il fumo, la glicemia e l’assetto lipidico, cui si aggiungono, tra le altre, il riconoscimento della sindrome metabolica perché essa, pur non costituendo un’entità patologica autonoma, come riconosciuto già diversi anni fa da Gerald Reaven, rappresenta una condizione caratterizzata dalla presenza di più fattori di rischio, in aggiunta all’aumento della pressione arteriosa, che aumenta in modo marcato lo sviluppo di danno d’organo e il rischio di eventi cardiovascolari.

L’ importanza della sindrome metabolica e del diabete nella genesi e nella regolazione della pressione arteriosa sarà ampiamente dibattuta in una sessione dedicata nella quale rivolgeremo a tutti i medici una proposta di studio rivolta ai pazienti che affollano i nostri ambulatori proponendo uno studio accurato sulla sindrome metabolica che si articoli come un protocollo di best practice condiviso tra ospedale e territorio

  • Uno degli obiettivi della valutazione clinica del paziente iperteso dovrebbe essere quello di escludere una forma secondaria. La formulazione della  diagnosi di ipertensione secondaria può infatti consentire una guarigione, evitando al paziente la necessità di una terapia medica di durata indefinita,  permettendo alla società un considerevole risparmio economico. Anche piccole alterazioni di esami di routine come una ipopotassiemia, un aumento della creatinina o un aumento della proteinuria possono suggerire  una forma secondaria. Una sensibile attenzione per tutto questo ed altro costituisce quella caratteristica fondamentale della nostra professione che costituisce la capacità intuitiva del medico.

La pressione arteriosa è una variabile dinamica e la realtà clinica non consente al medico di effettuare misurazioni dirette, corrispondenti alla continua variabilità di questo parametro emodinamico. Sono tuttavia noti e diffusi molti metodi di misurazione pressoria che consentono al medico, con buona riproducibilità, di valutare l’andamento pressorio del proprio paziente.

La misurazione della pressione arteriosa  ambulatoriale è una procedura semplice, veloce e poco costosa che, se realizzata in modo standardizzato, può essere molto importante per valutare il rischio di malattia cardiovascolare. Frequentemente è necessario integrarla con il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa delle 24 ore e con il monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa.

  • La prevenzione dell’ipertensione arteriosa è oggi un obiettivo possibile sia attraverso un’alimentazione sana a base di frutta, verdura e alimenti a basso contenuto di grassi saturi e con minore apporto di sale, sia attraverso l’aumento dell’attività fisica con conseguente riduzione del sovrappeso corporeo, sia attraverso un’adeguata terapia farmacologica.

Una dieta ricca di sodio, elemento costituente del sale da cucina, può favorire la comparsa di ipertensione arteriosa. Non a caso nei Paesi dove si consuma più sodio la prevalenza dell’ipertensione arteriosa è più alta.

  • Le Linee guida ribadiscono che il beneficio del trattamento antipertensivo è innanzitutto legato alla riduzione dei valori pressori, piuttosto che alla classe di farmaci utilizzati, che vanno prescritti sempre in associazione con adeguate modificazioni dello stile di vita. Tali modificazioni possono ridurre il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa nei soggetti con valori pressori normali-alti e possono ridurre il numero di farmaci antipertensivi necessari per un adeguato controllo pressorio nei pazienti già in terapia. Oggi sono disponibili farmaci sicuri che, se somministrati dal medico in modo adeguato, aiutano a tenere sotto controllo la pressione arteriosa.

La scelta tra le varie classi di farmaci antipertensivi si basa sulla presenza di fattori di rischio, danno d’organo e/o malattie cardiovascolari concomitanti, piuttosto che sulla futile identificazione di una classe di prima scelta, in considerazione del fatto che la maggior parte dei pazienti necessita terapia con più farmaci in combinazione.

Il corso sarà arricchito con sessioni teorico pratiche relative al controllo della pressione arteriosa e del diabete con simulazione di casi clinici e la messa in pratica delle attuali tecnologie diagnostiche e terapeutiche.

MINICORSI
Update in tema di diagnosi e trattamento del diabete tipo II

L’ obiettivo di questo minicorso è quello di esercitare con casi clinici e simulazioni i medici al controllo della glicemia sempre tenendo a mente il concetto che bisogna curare non il “diabete” ma il “paziente diabetico”.

Gli scenari simulati riguarderanno la variabilità glicemica, il diabete di nuova insorgenza, l’ opportunità di associare in terapia l’ insulina.

I partecipanti saranno chiamati ad intervenire attivamente e cercheranno tutti i percorsi alternativi nelle simulazioni proposte.

Emergenze e Urgenze ipertensive
L’ obiettivo di questo minicorso quello di esercitare con casi clinici e simulazioni i medici al controllo della pressione arteriosa. Saranno presi in esame le tecniche di monitoraggio della pressione arteriosa esibendo gli apparecchi utilizzati e saranno allestite simulazioni di refertazione dei profili pressori ottenuti con particolare attenzione ai ritmi nictemerali, alla variabilità pressoria.

Saranno poi allestiti scenari sul ruolo della pressione arteriosa nella SCA prendendo in esame le tecniche di monitoraggio da utilizzare anche nei reparti di UTIC. Saranno mostrati casi clinici sul proseguimento delle cure a domicilio e discusse le tecniche di utilizzo dei nuovi farmaci anti- ischemici.

Ultimo scenario allestito sarà quello riguardante  il ruolo dell’ ipertensione nell’ ictus ischemico ed emorragico.

I partecipanti saranno chiamati ad intervenire attivamente e cercheranno tutti i percorsi alternativi nelle simulazioni proposte.

Potrebbero interessarti anche...

×