5° Congresso Nazionale Multidisciplinare ACSA-onlus – Roma

Crown Plaza Rome – St. Peter’s Hotel – 25-27/10/2012
Via Aurelia Antica, 415 – Roma

5° Congresso Nazionale Multidisciplinare ACSA-onlus

ID ECM: 38768 – CREDITI ECM: 18

Corsi Pratici SIMEU

A due anni dall’ultimo Congresso Nazionale, l’ACSA-onlus si prepara alla nuova edizione del convegno, che avrà luogo a Roma, presso la sede del Crown Plaza Hotel, adiacente lo storico parco romano di Villa Pamphili, dal 25 al 27 ottobre.
L’evento sarà, come di consueto, l’occasione per riunire soci provenienti da tutte le delegazioni sparse nel nostro Paese: un momento di incontro, scambio di esperienze, aggiornamento e formazione. La scelta di mantenere invariata la location è dettata da ragioni logistiche, oltre che dall’alto standard dimostrato dallo staff dell’hotel in occasione dello scorso congresso.

Nei quattro giorni di meeting sarà innanzitutto discusso ed esaminato lo stato dell’arte nelle dinamiche societarie, organizzative e relazionali dell’Acsa-onlus. Il nuovo Direttivo Nazionale, espresso dalla volontà di tutti i Soci nel corso delle Elezioni Nazionali del 2010, ha lavorato intensamente per rispondere in modo adeguato alle richieste che via via emergono, in tempi caratterizzati da profondi cambiamenti sociali e politici e da un’epocale crisi economica, con ripercussioni profonde anche nel campo della Sanità. Le Società scientifiche devono mostrare in questo particolare momento la massima vitalità nel proporre soluzioni alternative ai consueti “modus operandi”.

L’Italia è un Paese che invecchia, come si evince dalle più aggiornate statistiche. Questo ci pone quotidianamente di fronte a pazienti complessi, con problemi inerenti gravi comorbilità. In cardiologia il successo di interventi terapeutici, quali la trombolisi sistemica e l’angioplastica coronarica, se da un lato ha ridotto la mortalità direttamente correlata ad eventi coronarici acuti, dall’altro ha aumentato la percentuale di pazienti con miocardio malato, aumentando il numero di casi di scompenso cardiaco e soprattutto le ri-ospedalizzazioni. Un altro effetto dell’invecchiamento è l’incremento esponenziale delle patologie metaboliche prime tra tutte il Diabete.
L’attuazione del piano di rientro nazionale ha eliminato 45.000 posti letto creando grandi difficoltà assistenziali.
Il Dipartimento di emergenza oramai è collocato al Centro della rete delle emergenze ed è chiamato a gestire il flusso dei ricoveri. Per svolgere tale funzione si serve di agili strutture quali l’OBI (Osservazione Breve Intensiva) dove, quando necessario, i pazienti possono essere osservati per un tempo maggiore a quanto sia possibile nel PS anche al fine di evitare ricoveri impropri e la Medicina d’Urgenza che deve accogliere il paziente in Ospedale nelle condizioni di acuzie e, se necessario, inviarlo nei reparti di super-specialità oppure, dopo averlo stabilizzato, riconsegnarlo rapidamente alle cure domiciliari mediche ed infermieristiche. Il territorio è sempre più forte e dovrà essere sempre più preparato per la diagnostica e per l’assistenza e dovrà essere capace di gestire in autonomia la post acuzie e la riabilitazione. Perché questa nuova organizzazione sanitaria funzioni è necessaria una stretta integrazione tra ospedale e territorio.

Uno strumento di grande utilità saranno i protocolli terapeutici condivisi elaborati da gruppi multidisciplinari. L’ipertensione, il diabete, l’insufficienza renale, l’obesità sono ancora oggi problemi attuali. Oramai il rischio cardiovascolare ha acquisito un’altra dimensione e si è trasformato in rischio cardiometabolico. Il diabete è una malattia globale di cui la alterata glicemia è solo un elemento emergente o l’effetto tardivo di un approccio errato alla serie di alterazioni metaboliche ed emodinamiche che la precedono e che sono spesso sottovalutate. Nuovi farmaci e nuove strategie terapeutiche, se associati a un corretto stile di vita, ne potranno modificare la storia naturale.

La grandi aree tematiche sulle quali si incentreranno i lavori del congresso sono: la medicina d’urgenza, il trattamento dell’anziano fragile, la prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, la prevenzione della morte improvvisa. Verranno trattati il diabete, le malattie renali, dell’apparato respiratorio ed endocrino e le loro ripercussioni sull’apparato cardiovascolare. Spazio sarà riservato alle nuove tecnologie diagnostiche e alle nuove strategie terapeutiche.

La vera novità del prossimo meeting saranno, inoltre, i numerosi corsi teorico pratici, mirati a fornire nuove abilità con percorsi di simulazione di alta qualità. Fra tutti, mi preme porre in evidenza il corso di supporto vitale di base voluto da un gruppo di medici, che ritengono sia opportuno dotare gli ambulatori di Medicina Generale di un DAE per costituirsi una rete, parte attiva in prima linea per la prevenzione della morte improvvisa.

Per la prima volta in un Nazionale ACSA sarà disponibile un corso per il primo intervento sul trauma con ricostruzione di scenari simulati.

In questo momento particolare, caratterizzato dalle morti improvvise di atleti sui campi di gioco, dalle morti per coinvolgimento in catastrofi naturali, dalle morti indotte dal senso di inadeguatezza degli imprenditori in un momento di crisi economica, ACSA lancerà “Un messaggio per non morire”. Sotto questo “grido” la nostra Associazione intende farsi carico di una formazione pratica mirata a ad affrontare le emergenze della vita. Il medico deve avere e fornire risorse per ogni emergenza che interessi il corpo e la mente del suo paziente. Oggi, più di ieri, è in una posizione particolarmente delicata in quanto spesso si trova ad affrontare condizioni in cui l’intento non può essere solo quello di aiutare la vita, ma di “evitare” la morte ed è chiamato a dare una risposta rapida, matura e competente.

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