Autore: admin

Il cervello e la sua modificabilità

Fino a non molti anni fa era opinione comune credere che il cervello, in quanto macchina straordinaria e altamente complessa, non fosse modificabile e le sue cellule, i neuroni, fossero destinati a una progressiva ma inesorabile morte, più accentuata dopo i venticinque anni. Finalmente, alle soglie del terzo millennio, si è confermato una volta per tutte che il sistema nervoso è in grado di modificare la propria struttura in risposta sia agli stimoli provenienti dall’organismo sia a quelli provenienti dall’ambiente esterno.

2012_5_4-5 Rischio cardiovascolare globale – Perugia

Perugia – (Centro Congressi “La Posta del Donini”) – 4-5/5/2012
Rischio cardiovascolare globale (Programma)

Rischio cardiovascolare globale: nuovi approcci diagnostici e terapeutici

L’ipertensione arteriosa è una condizione morbosa molto diffusa nei paesi occidentali e rappresenta il principale fattore di rischio per eventi cardio e cerebrovascolari. Si presenta raramente come fattore di rischio isolato rispetto ad altri fattori di natura aterogenica con i quali essa si associa determinando una condizione di potenziamento reciproco che accresce l’entità del rischio soggettivo.

2011_12_9-10 Vibo Emergency Medicine – Vibo

Vibo Valentia – (Scuola Allievi Agenti Polizia di Stato) – 9-10/12/2011
Vibo 2011 Emergency Medicine

Una nuova alleanza scientifica: SIMEU Calabria – ACSA Nazionale

Cari Amici ,

in un momento storico della Sanità calabrese e vibonese in particolare, assurta negativamente, quest’ultima, alle cronache dei mass-media di tutta Italia come degradata e pericolosa per la salute dei cittadini, si colloca il Progetto VIBO Emergency Medicine che si sviluppa in eventi formativi ECM organizzati due volte all’anno a Vibo Valentia presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato.

Evoluzione tecnologica di una rivista scientifica e crisi economica

In un contesto di scarse risorse, quale quello attuale e secondario alla crisi finanziaria globale, è fondamentale e opportuno che la ripartizione di tali risorse tenga in debito conto l’opportunità e la possibilità che gli operatori siano messi in condizione di poter svolgere le medesime procedure e attività di un recente passato. La crisi finanziaria rischia di spazzare via alcuni periodici o riviste scientifiche di nicchia che avevano svolto fino a quel momento una ragguardevole funzione di acculturamento nel loro specifico campo operativo e pensavano di poterlo fare ancora in futuro.

Novità tecnologiche in gastroenterologia

Le malattie dell’apparato digerente rappresentano ancora un motivo di preoccupazione per il malato e un’enorme spesa per il sistema sanitario pubblico e quello assicurativo privato, nonostante gli importanti progressi effettuati in campo medico gastroenterologico. La prevenzione e la diagnosi precoce sono gli obiettivi della ricerca in gastroenterologia.

Osservazioni sul consenso informato alla luce di alcune recenti sentenze della Corte Suprema di Cassazione

Le recenti e non sempre serene dispute sui media e, all’interno della società civile, sull’eutanasia,  sul testamento biologico e sulla liceità degli interventi sanitari sottoposti alle forche caudine del consenso informato,  meritano alcune riflessioni anche alla luce di alcune sentenze della Cassazione (sentenze n. 1873 del 23.11.2010, n. 2437 del 20.01.2009, n. 26446 del 11.07.2002 e altre degli anni precedenti), le cui risultanze non sono sempre chiare e spesso troppo penalizzanti nei confronti del sanitario, che vive la propria quotidianità in un ambiente dove il possibile e il probabile sfociano frequentemente in un giudizio terzo di illecito e, anche perché, contro la sua stessa formazione clinico-deontologica è costretto, suo malgrado, ad attuare una medicina difensiva, volta non tanto ad assicurare la salute del paziente ma, come primaria garanzia, a salvaguardare se stesso dalle eventuali responsabilità medico legali relative al suo operare.

Processi ai medici e medicina difensiva

Parlare ai medici di processi che li riguardano, in questa sede, è come parlar di corda in casa dell’impiccato.
Chi scrive è, nondimeno, convinto che in Italia non vi sia “malasanità”, tanto quanto non vi è “malagiustizia”, ma “casi” di malasanità e di “malagiustizia”.

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