Categoria: Cardiologia

Nuovi biomarcatori nell’approccio diagnostico dello scompenso cardiaco in Dipartimento di Emergenza

Lo scompenso cardiaco acuto rappresenta un problema rilevante nel Dipartimento D’Emergenza a causa della sua elevata mortalità, morbilità e necessità di ospedalizzazione. Solamente un approccio terapeutico rapido, appropriato ed efficace e una corretta stratificazione del rischio sono in grado di ridurre la mortalità di questi pazienti e i giorni di degenza ospedaliera.

Aspirina e prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari

Mentre l’uso dell’aspirina nella profilassi secondaria delle malattie cardiovascolari su base aterotrombotica è ben codificato, permangono moltissime incertezze in prevenzione primaria. Queste dipendono da un dubbio rapporto rischio-beneficio, in considerazione del basso rischio aterotrombotico delle popolazioni da trattare a fronte di un rischio non trascurabile di sanguinamenti.

Il paziente iperteso “difficile” – Studio Osservazionale ACSA

L’ipertensione arteriosa è una condizione morbosa molto diffusa nei paesi occidentali e rappresenta il principale fattore di rischio per eventi cardio e cerebrovascolari. Si presenta raramente come fattore di rischio isolato rispetto ad altri fattori di natura aterogenica con i quali essa si associa determinando una condizione di potenziamento reciproco che accresce l’entità del rischio soggettivo.

Biomarcatori e scompenso cardiaco acuto

La valutazione quantitativa dell’acqua corporea ha un’importante implicazione prognostica, soprattutto in pazienti con patologie acute, quali lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale, al punto che in futuro potrebbe essere considerato un parametro vitale aggiuntivo.

Una nuova giovinezza per l’anamnesi e l’esame obiettivo cardiovascolare?

Nell’ottava edizione del trattato: Heart Disease: A Textbook of Cardiovascular Medicine di E. Braunwald, nella parte relativa alla valutazione del paziente, gli autori J.C. Fang e P.T. O’Gara titolano: “La storia e l’esame fisico: un approccio basato sull’evidenza” (1). Questi autori sostengono che vadano eseguiti degli studi rigorosi per stabilire l’accuratezza e la performance dell’anamnesi e dell’esame obiettivo, studi controllati simili a quelli effettuati per il test ergometrico e i biomarker.

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