Categoria: ACSA Magazine

Ricordo di Carmine Macchione

Ricordando Carmine Macchione

Quando un amico ci lascia restano i ricordi vivi, dolenti, struggenti, ma al tempo stesso anche carichi di affettuosa nostalgia e affettuosamente consolatori. E il nostro ricordo, caro Carmine, Melo per gli amici, ci riporta a quel caldo pomeriggio estivo quando, seduti attorno al tavolo del tuo salotto, dimostrasti un subitaneo interesse nei confronti del nostro libro Il sole della sera, accettando di scriverne l’introduzione.

Radicali Liberi di Ossigeno: amici o nemici dell’invecchiamento?

Si stima che nel 2060, circa il 30% della popolazione europea sarà costituito da ultraottuagenari. In un mondo che invecchia rapidamente, una delle principali sfide della ricerca biomedica è migliorare la qualità di vita dell’anziano e al contempo contenere la crescente spesa sociosanitaria dedicata alla gestione delle malattie geriatriche. Per esempio, il solo trattamento delle ulcere cutanee recidivanti, un problema tipico dell’anziano, costa ora ai sistemi sociosanitari europei circa il 2% dell’intero budget allocato, mentre negli USA il loro trattamento costa annualmente più di venticinque miliardi di dollari. Quindi, se da un lato l’aumento dell’aspettativa di vita nei paesi occidentalizzati può considerarsi un grande successo della medicina moderna, dall’altro lato, l’impennata di malattie geriatriche ad esso associato rischia di diventare il tallone d’Achille dei sistemi sociosanitari e assistenziali. La ricerca di soluzioni maggiormente efficaci e sostenibili alle problematiche dell’invecchiamento rappresenta dunque un obiettivo strategico fondamentale del programma di finanziamento alla ricerca scientifica “Horizon 2020” della Comunità Europea.

Il primo soccorso va a Scuola grazie alla Calabria

In classe si potrà insegnare a salvare persone: la norma con i decreti attuativi è stata inserita nella riforma. Pieno successo dell’onlus “Un messaggio per la vita” presieduta da Enzo Natale

Ma, alla fine, utile a rendere più moderna e funzionale l’offerta formativa per milioni di studenti italiani. Il cosiddetto “decreto Buona scuola” che, a luglio, è stato tramutato in legge, ha trovato la sua piena attuazione con l’approvazione dei Decreti Attuativi. Ha portato con sé anche diversi elementi estremamente positivi. La battaglia intrapresa nel 2005 dalla Faculty dell’onlus “Un messaggio per la vita”, presieduta dal dottore Enzo Natale – primario del reparto di Medicina d’Urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia – ha infatti trovato l’epilogo migliore che si potesse immaginare: nel decreto è stata inclusa la possibilità, facoltativa, di introdurre nelle scuole italiane l’insegnamento delle tecniche di primo soccorso. Agli studenti, cioè, verrà insegnato a praticare un massaggio cardiaco e ad effettuare con determinazione le corrette e tempestive manovre sanitarie che consentano, anche in regime di emergenza, di salvare vite umane. È proprio nella primissima fase in cui si presenta una patologia traumatica che si gioca la sfida della vita: il tempo in cui viene effettuato un massaggio cardiaco innalza di molto la possibilità di assicurare la sopravvivenza di un paziente (almeno il 30 per cento in più!). Ecco perché la battaglia decennale intrapresa e vinta dall’associazione che il dottore Natale presiede insieme al professor Mario Balzanelli merita la massima considerazione e condivisione.

Ricordo di Carmine Macchione, grande medico umanista, all’insegna dell’innovazione nella continuità

Con la scomparsa di Carmine Macchione, avvenuta il 25 aprile scorso, proprio nel giorno della Festa della Liberazione, questa rivista perdeva il suo prestigioso direttore responsabile scientifico e il nostro Paese veniva privato di un eccellente medico umanista. Prima di essere sconfitto dalla patologia aggressiva da cui è stato colpito per otto mesi, Carmine Macchione ha combattuto la sua ultima battaglia con serena determinazione, senza mai cedere alla paura, così come aveva sempre fatto di fronte al male, qualunque fosse la forma con cui si manifestava.

La sua vita è stata incentrata su un impegno ininterrotto a perfezionare le molteplici qualità di mente e di cuore che la natura gli aveva accordato, nonché ad acquisire elevate abilità tecnico scientifiche, nel campo della professione medica, con l’obiettivo di metterle al servizio del’umanità sofferente, coltivando la sua inclinazione ad accorrere verso coloro che avevano bisogno del suo aiuto. Carmine si è dedicato allo studio della storia, del pensiero filosofico e dell’arte in tutte le sue espressioni, diventando altresì autore di una ricca produzione letteraria in prosa e in versi. Ma è stato un umanista, anche e soprattutto, perché la sua pratica professionale si è svolta costantemente all’insegna del principio in base al quale l’azione sociale deve perseguire sempre e comunque il bene dell’uomo.

A proposito del “Testamento biologico”

A proposito del “Testamento biologico”

Carmine Macchione

 

Ognuno deve rendere conto della vita anche agli altri.

Ma per la morte non occorre che il proprio consenso.

Seneca: Lettere a Lucilio

 

I casi di pazienti terminali come Welby, Coscioni, Nuvoli, Ogliaro, Ravasin, Schiavo, Quislan, Cruzan avevano suscitato un estremo interesse nell’opinione pubblica mondiale e italiana, e ha stimolato i Politici a legiferare sul testamento biologico e sull’eutanasia, anche se il sistema bicamerale italiano ha ritardato molto la discussione sulle diverse proposte di legge. Il recente suicidio avvenuto in Svizzera di DJ Fabo e il disegno di legge sul Testamento Biologico, approvato dalla Commissione affari sociali il 16 febbraio 2017 e che sarà inviato per l’approvazione definitiva alla Camera nel mese di marzo 2017, a nostro parere, con scarse possibilità di riuscita, ha determinato nella classe politica un vespaio di varie interpretazioni. La pubblicazione sui media del testo approvato ha suscitato infatti nell’ambiente politico e sociale una discussione non sempre pacata e realistica. Notiamo che sia negli ambienti cattolici che in quelli laici di destra, di centro o di sinistra, le osservazioni al testo licenziato denotano pregiudizi che sconfino talora perfino nell’ignoranza. Si parla di cultura di morte o di vergogna di appartenere ad un Parlamento non legiferante e che galleggia. D’altra parte nel nostro Paese esistono varie Associazioni come la Exit, il cui Presidente è Emilio Coveri, l’Associazione Luca Coscioni, il Comitato di Bioetica, che da vari punti di vista sono favorevoli o sfavorevoli all’Eutanasia e al Suicidio assistito. Negli anni ‘30 sorsero negli USA molte associazioni riunite nella World Federation of Right Die Societies (Federazione Mondiale delle Società per il Diritto di Morire).

E’ nostra opinione dare, quindi, sull’argomento una interpretazione serena, non esasperata da pregiudizi o da esperienze dolorose personali, finalizzata a chiarire ciò che ancora chiaro non è. Intanto prima ancora di parlare di Eutanasia attiva o passiva o di suicidio assistito è necessario chiarire cosa si intenda per Testamento Biologico (TB) o per DAF (Dichiarazioni Anticipate di Testamento). Prima di entrare in argomento è importante porsi alcune domande, utili a chiarire i molti dubbi a riguardo.

Festival internazionale del Giornalismo alimentare

Dal 23 al 25 febbraio 2017 presso la Biblioteca Nazionale in Torino si è svolto il secondo Festival internazionale del Giornalismo alimentare, dopo il lusinghiero successo di quello svoltosi sempre a Torino l’anno precedente.

All’interno del congresso, l’ACSA si è ritagliato un suo spazio particolare per segnalare alcune esigenze importanti. Prima, qualunque convegno sull’alimentazione non può prescindere dai medici internisti, cardiologi, dietologi, geriatri, diabetologi, nefrologi, il cui compito rimane sempre quello di sottolineare una alimentazione seria basata sul’evidenza. Seconda, partendo dalla prima osservazione i medici devono essere di supporto ai giornalisti in modo che le eventuali diete riportate sui loro media siano sempre meno legate alle mode sempre passeggere, non sempre dieteticamente valide, mentre devono essere sempre correlate alla salute dell’individuo. Terza, l’ACSA si propone come intermediaria tra giornalismo e alimentazione sulla scorta di un a sua tradizione antica che da sempre ha sottolineato l’importanza della dieta mediterranea, come fattore salutistico non solo nelle cardiopatie, ma anche in numerose altre patologie. Ne fanno fede gli articoli sull’argomento del direttore della rivista e del professor Vittorio Nicita Mauro.

Il Training Autogeno (Recensione)

Il Training Autogeno

Tecnica e metodo fra psicoterapia e psicologia della salute

Luciano Peirone – Elena Gerardi

Recensione di Carmine Macchione

Continua instancabile, lodevolmente, l’opera dei due esimi psicologi Luciano Peirone ed Elena Gerardi, da me definiti i Filomene e Bauci della Psicologia italiana. Il loro ultimo lavoro, edito nel 2016 da SIPISS di Ferrari Sinibaldi Edizioni, è Il Training Autogeno. Tecnica e metodo fra psicoterapia e psicologia della salute. Il testo è ricco d’informazioni e rileva la vasta cultura dei due autori nel solo nel loro campo specifico di lavoro ma anche nell’ambito filosofico, letterario e antropologico.
La prima qualità positiva del testo, quella più immediata, è la modalità della scrittura, piana, semplice, leggibile e comprensibile facilmente anche dai non addetti ai lavori, pregio questo non certamente trascurabile e che consente di “metabolizzare” quanto letto con estrema soddisfazione.

Il Training Autogeno (TA), definito dai due autori il “yoga occidentale”, nasce nel 1932 a Lipsia ad opera nel neurofisiologo, psichiatra e psicoterapeuta Johannes Heinrich Schultz, che passa dal rilassamento etero indotto dell’ipnosi all’auto ipnosi, in un sincretismo tra la cultura occidentale e quella orientale, “recuperando il concetto di distensione-meditazione carente nel pensiero occidentale”. “Training” significa allenamento, cioè un’attività che si sviluppa gradualmente nel tempo, mentre “Autogeno” indica una distensione endogena, cioè che nasce dal di dentro nel soggetto che pratica quell’allenamento specifico.

Il pronto soccorso ospedaliero: eventi sentinella per il trattamento dell’anziano pluripatologico

Il pronto soccorso ospedaliero: eventi sentinella per il trattamento dell’anziano pluripatologico

Carmine Macchione

Introduzione

Recenti episodi, tra loro differenti sia nella sostanza che per i protagonisti impegnati, riportati dai media, non sempre in modo corretto in verità, necessitano di qualche doverosa nota di commento. Alcuni di essi riguardano l’operato dei medici nel Pronto Soccorso ospedaliero. Altri si riferiscono alla morte di due giovani donne, affette da leucemia acuta e curate con procedure della Medicina alternativa. Episodi come questi possono, e spesso lo sono, essere manipolati dai media e assumere una connotazione scandalistica. Sulla scorta di un moralismo spicciolo, viene enfatizzato il lato più appariscente che nell’uno e nell’altro caso porta ad esaltare e scatenare l’emotività del lettore.

Dieta Mediterranea - Figura 1

Dieta Mediterranea, salute e longevità

Seguire una dieta sbagliata per quantità (in eccesso o in difetto) e/o per qualità, comporta un maggior rischio per numerose malattie in particolare cardio-cerebro vascolari, metaboliche e neoplastiche ed inoltre favorisce l’invecchiamento precoce con conseguente morte prematura. L’Unesco alla fine del 2010 ha iscritto, su proposta della Spagna, la dieta mediterranea nella prestigiosa lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, perché esempio di alimentazione salutare, gustosa, relativamente facile da seguire ed anche economica.

Il vecchio cattivo

Il vecchio cattivo

“C’è tanta gente malvagia nel mondo, la scienza ha fatto passi da gigante, ma ciò che spinge l’uomo a far del male rimane incomprensibile, forse perché la profondità della cattiveria per noi è insondabile
NCIS – Unità anticrimine

“Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”
Martin Luther King

Dovendo parlare della cattiveria dell’anziano, argomento del tutto negletto dalla ricerca gerontologica, salvo pochi encomiabili e importanti contributi, desidero iniziare con un ossimoro, dicendo che anche l’amore può essere cattivo, quando è incapace di comprendere l’aiuto ricevuto ed essere riconoscente. A tal proposito ricordo una favola che la nonna, quella si che era buona, raccontava a noi nipoti, quando nelle serate d’inverno eravamo tutti raccolti attorno a un braciere, godendo il caldo e il racconto. Era una favola di Hans Christian Andersen sul bambino cattivo. Una sera di tregenda, pioveva a dirotto, un vecchio poeta sentì bussare alla porta. Aprì e vide un bambino, biondo, bello come un angelo, con due occhi lucenti come due stelle e con un arco un po’ sbilenco sulla spalla le cui frecce per l’intensa pioggia erano diventate tutte storte. Era tutto bagnato, tremante, pallido e al limite dell’assideramento. Il vecchio poeta, intenerito, lo fece entrare, lo asciugò, lo riscaldò, gli fece bere del vino e mangiare una mela e seppe che il bambino si chiamava Amore e che sapeva tirare bene con l’arco. Il bambino, che si era ripreso, incominciò a manovrare l’arco, a raddrizzare le frecce e, dopo un poco esclamò “adesso si è asciugato e le frecce sono tutte dritte e ora lo posso anche provare”, e con destrezza mise una freccia nell’arco, mirò e colpì il vecchio al cuore. “Hai visto che il mio arco non si è rovinato” Ridendo e cantando uscì senza preoccuparsi del vecchio, che, ferito, giaceva gemente al suolo. La morale della favola è che anche l’amore può manifestare comportamenti cattivi e, in accordo con la filosofia di Schelling, il Bene può anche generare il Male.

×