Commento al XIII Congresso Nazionale Multidisciplinare ACSA
Il 20 e 21 maggio 2022 si è svolta a Torino, presso la sede dell’ILO, immersa nel verde e sulle rive del Po, la XIII edizione del Congresso nazionale ACSA (Associazione Cardiologi e Specialisti Ambulatoriali). Erano presenti docenti e discenti provenienti da tutte le regioni italiane.
Il meeting è stato un’occasione preziosa di incontro tra i soci per confrontarsi e scambiare opinioni ed esperienze in questo momento in cui l’emergenza pandemica ha reso difficile e complesso fornire assistenza e cure per tutti i pazienti, in particolare quelli affetti da patologie croniche.
Nelle giornate di lavori è chiaramente emerso come in questo periodo la ricerca scientifica non si sia fermata. Nuovi studi e nuove metodiche hanno avuto come obiettivo l’ottimizzazione della diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa, della sindrome coronarica acuta e cronica, dello scompenso cardiaco dell’aterosclerosi, della prevenzione del tromboembolismo arterovenoso.
Una sessione innovativa è stata condotta da medici pediatri, provenienti da varie università, che hanno esposto dettagliate proposte per una più efficace prevenzione dell’aterosclerosi fin dall’età pediatrica per poter poi ridurre le patologie cardiovascolari in età matura.
Sono state trattate anche le nuove patologie cardiovascolari che emergono in quella condizione che genericamente chiamiamo “Post-Covid”: patologie che necessitano di risorse sempre nuove per la ricerca, la formazione e l’assistenza.
La telemedicina ha avuto un impulso estremamente importante per la necessità di monitorare a domicilio pazienti affetti da disturbi cronici, anche in ambito cardiovascolare. La nostra Società scientifica è stata la prima a pubblicare linee di indirizzo di estrema utilità. È oggi tra le società scientifiche della Commissione dell’Istituto Superiore di Sanità impegnate a redigere linee guida nazionali di telecardiologia. Il Prof Gaddi, presidente dalla Società Italiana di Telemedicina, ha disegnato un quadro molto accurato dello stato dell’arte in questa delicata materia.
Si è anche trattato di “morte improvvisa” con la straordinaria lezione di relatori di grande spessore quali il Prof. Calò (da 10 anni Consigliere nel direttivo ACSA) e il Prof. Gaita, cui gran parte degli aritmologi italiani deve la sua formazione, che è attivo nel campo della morte improvvisa e ha studiato a lungo “la sindrome di Brugada”. Incisiva la presenza del Prof. M. Santomauro, Presidente del Gruppo Italiano Emergenze Cardiologiche, con cui ACSA ha stretto da anni una costruttiva alleanza per diffondere la competenza certificata del primo soccorso con l’uso del defibrillatore semiautomatico. Per la Società di Medicina d’Urgenza (SIMEU) è intervenuto il Prof. Vincenzo Natale che ha illustrato come gestire le risorse organizzative nei dipartimenti di emergenza.
Nel corso del convegno è stato affrontato, infine, il tema dell’inquinamento negli ambienti indoor con le consuete dinamiche interdisciplinari che caratterizzano la nostra società scientifica. È stata stretta una alleanza operativa con HHH (Home Health Hi-Tech) un progetto di comunicazione mediatica diretto dalla Dott.sa Maria Chiara Voci. Hanno partecipato in una vivace sessione architetti e ingegneri che da tempo sono impegnati nel progettare metodiche per il controllo della qualità dell’aria e ci hanno fornito interessanti dati sull’avanzamento delle tecnologie disponibili.
In particolare, il professor Buonanno dell’Università di Cassino ha spiegato le ultime novità rispetto alle indagini condotte dall’Oms sulla fluidodinamica dell’aria e sulle condizioni di salubrità indoor in tempo di Covid.
Anche quest’anno il Congresso Nazionale ACSA ha descritto una società scientifica viva e protesa verso il futuro con proposte cliniche, tecnologiche, organizzative innovative che tengono conto di nuove esigenze sanitarie e sociali come solo una società scientifica multidisciplinare può fare.
Il Presidente Nazionale
Pietro Lentini