Dieta Mediterranea, salute e longevità

Seguire una dieta sbagliata per quantità (in eccesso o in difetto) e/o per qualità, comporta un maggior rischio per numerose malattie in particolare cardio-cerebro vascolari, metaboliche e neoplastiche ed inoltre favorisce l’invecchiamento precoce con conseguente morte prematura. L’Unesco alla fine del 2010 ha iscritto, su proposta della Spagna, la dieta mediterranea nella prestigiosa lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, perché esempio di alimentazione salutare, gustosa, relativamente facile da seguire ed anche economica.

Si tratta di un modello nutrizionale prototipo di un’alimentazione sana, equilibrata e varia, studiata negli anni sessanta dallo scienziato statunitense Ancel Keys deceduto nel 2004 all’età di 100 anni. A lui infatti si deve l’avvio storico dello “Studio dei sette paesi” (Seven Countries Study). Keys aveva infatti osservato che tra gli abitanti della Campania, della Calabria e dell’isola di Creta c’era una bassa incidenza di malattie cardiovascolari.

Nello “studio dei sette paesi” (USA, Finlandia, Olanda, Italia, Iugoslavia, Grecia e Giappone) iniziato nel 1958 sono stati messi sotto controllo 12.000 soggetti di età compresa tra 40 e 59 anni. Dopo vari anni di attenta osservazione è stato possibile evidenziare in maniera certa che nelle popolazioni dell’area mediterranea, con un’alimentazione ricca di acidi grassi insaturi (olio di oliva, pesce in particolare) rispetto a paesi come Stati Uniti, Olanda e Finlandia con un’alimentazione ricca di grassi saturi (burro, strutto e carne rossa), esisteva una nette riduzione della morbilità e della mortalità per malattie cardiovascolari.

Alla luce di questi risultati Keys sostenne con sicurezza che ciò era dovuto al tipo di alimentazione propria delle popolazioni dell’area mediterranea. Gli alimenti principali della dieta mediterranea sono rappresentati dai cereali in specie integrali fonte di carboidrati complessi, frutta fresca e secca, ortaggi e verdure ricchi di fibre e sostanze antiossidanti, olio extravergine d’oliva, latte e derivati. Questi alimenti insieme al pane e alla pasta vanno consumati giornalmente, mentre più volte alla settimana vanno consumati i legumi, il pesce in specie quello azzurro ricco di omega 3, le carni bianche, le uova. La carne rossa va assunta non più di una volta la settimana e così pure i dolci. Il vino, preferibilmente rosso, ricco di resveratrolo antiossidante, può essere assunto in quantità moderata (1/2-1 bicchiere a pranzo e a cena).

Bisogna sottolineare che nella dieta mediterranea non ci sono alimenti proibiti, ma soltanto cibi che vanno assunti più o meno frequentemente; è però importante rispettare la quantità di calorie necessarie per il singolo soggetto, in maniera che la dieta non risulti in eccesso (pericolo di sovrappeso o obesità) o in difetto (pericolo di dimagramento). Dopo gli studi condotti da Keys, numerose altre ricerche hanno confermato la validità della dieta mediterranea dimostrandone l’utilità nella prevenzione non solo delle malattie cardiovascolari, ma anche della sindrome metabolica, del diabete mellito di tipo 2, dei tumori, della demenza e della malattia di Parkinson.

Dieta Mediterranea - Figura 1

Tra l’altro è opportuno sottolineare che è stato di recente dimostrato che in soggetti che seguono la dieta mediterranea, in confronto a chi non la segue, si riscontra una più alta attività della telomerasi e maggiore lunghezza dei telomeri con conseguente rallentamento dell’invecchiamento cellulare. In sintesi la dieta mediterranea permette (Figura 1)

di contrastare l’eccesso di radicali liberi ed il conseguente stress ossidativo, di rallentare l’accorciamento dei telomeri, di riequilibrare  la bilancia tra sostanze proinfiammatorie e antiinfiammatorie, di ostacolare la comparsa di varie patologie (in particolare cardiovascolari e neoplastiche), di ritardare l’invecchiamento e di favorire la longevità, soprattutto quando la corretta alimentazione, condensata in dieci consigli (Figura 2), si inserisce nel contesto di uno stile di vita “mediterraneo” ottimale. Dieta Mediterranea - Figura 2

Purtroppo secondo dati recenti quasi la metà degli italiani non segue la dieta mediterranea. Invece è importante ribadire che seguendo la dieta mediterranea, possibilmente sin da giovani, si possono ottenere molteplici effetti favorevoli, in particolare la prevenzione di processi patologici caratteristici dei paesi industrializzati con conseguente notevole risparmio economico determinato da un minore consumo di farmaci, da una riduzione di visite, indagini diagnostiche, ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici e pensioni di invalidità.

Vittorio Nicita Mauro
già ordinario di Geriatria e Gerontologia all’Università di Messina

Claudio Nicita Mauro
dottore di ricerca sull’invecchiamento all’Università di Messina


Bibliografia

Bloomfield HE et al: Effects of health outcomes of a mediterranean diet with no restriction on fat intake: a systematic review and meta-analysis. Ann Intern Med, 165: 491-500, 2016

Boccardi V et al: Mediterranean diet, telomere maintenance and health status among elderly. Plosone, 30, 8: e 62781, 2013

Bonaccio M et al: Mediterranean diet and low-grade subclinical inflammation.The Moli-sani study. Endocr Metab Immune Disord, 15: 18-24, 2015

Couto E et al: Mediterranean dietary pattern and cancer risk in the EPIC cohort. Br J Cancer, 104: 1493-1499, 2010

Esposito K et al: Mediterranean diet for type 2 diabetes: cardiometabolic benefits. Endocrine Jul 9 (epub ahead of print), 2016

Estruch R et al: Primary prevention of cardiovascular disease with a mediterranean diet. N Engl J Med, 368: 1279-90, 2013

Ghiselli A: Protective aspects of mediterranean diet. Intern Emerg Med, 10 (Suppl): S 16-21, 2015

Kastorini CM et al: The effect of mediterranean diet on metabolic syndrome and its components. J Am Coll Cardiol, 57:1299-313, 2011

Keys Ancel e Margaret: Mangiar bene e stare bene con la dieta mediterranea. Piccin Editore, Padova, 1962

Pérez-Lopez FR et al: Effects of the mediterranean diet on longevity and age-relate morbid conditions. Maturitas, 64: 67-79, 2009

Sofi F et al: Adherence to mediterranean diet and health status: meta-analysis, BMJ, 337: a1344, 2008

Tognon G et al: The mediterranean diet score and mortality are inversely associated in adults living in the subartic region. J Nutr, 142: 1547-53, 2012

Vasto S et al: Mediterranean diet and longevity in Sicily: Survey in a Sicani Mountains Population. Rejuvenx Res, 15, 184-87, 2012

Widmer RJ et al: The mediterranean diet, its components and cardiovascular disease. Am J Med, 128: 229-38, 2015


Potrebbero interessarti anche...

×