Il Training Autogeno (Recensione)

Il Training Autogeno

Tecnica e metodo fra psicoterapia e psicologia della salute

Luciano Peirone – Elena Gerardi

Recensione di Carmine Macchione

Continua instancabile, lodevolmente, l’opera dei due esimi psicologi Luciano Peirone ed Elena Gerardi, da me definiti i Filomene e Bauci della Psicologia italiana. Il loro ultimo lavoro, edito nel 2016 da SIPISS di Ferrari Sinibaldi Edizioni, è Il Training Autogeno. Tecnica e metodo fra psicoterapia e psicologia della salute. Il testo è ricco d’informazioni e rileva la vasta cultura dei due autori nel solo nel loro campo specifico di lavoro ma anche nell’ambito filosofico, letterario e antropologico.
La prima qualità positiva del testo, quella più immediata, è la modalità della scrittura, piana, semplice, leggibile e comprensibile facilmente anche dai non addetti ai lavori, pregio questo non certamente trascurabile e che consente di “metabolizzare” quanto letto con estrema soddisfazione.

Il Training Autogeno (TA), definito dai due autori il “yoga occidentale”, nasce nel 1932 a Lipsia ad opera nel neurofisiologo, psichiatra e psicoterapeuta Johannes Heinrich Schultz, che passa dal rilassamento etero indotto dell’ipnosi all’auto ipnosi, in un sincretismo tra la cultura occidentale e quella orientale, “recuperando il concetto di distensione-meditazione carente nel pensiero occidentale”. “Training” significa allenamento, cioè un’attività che si sviluppa gradualmente nel tempo, mentre “Autogeno” indica una distensione endogena, cioè che nasce dal di dentro nel soggetto che pratica quell’allenamento specifico.

Il TA è, in definitiva, uno strumento psicologico che utilizza in particolare il concetto di “calma interiore profonda”, realizzato in stato di rilassamento quale trampolino di lancio per la costruzione degli specifici progetti finalizzati alla cura e al prendersi cura. Gli Autori hanno suddiviso il testo in tre parti: la prima parte: Nascere e rinascere dal proprio Interno che chiarisce la struttura e il funzionamento, la finalità e la gestione del TA, la gestione del distress, la calma interiore, il rilassamento attraverso l’autoipnosi, la funzione dell’immaginazione e della fantasia, il TA fra Occidente e Oriente; la seconda parte: l’esistenza di ogni giorno (consigli pratici per l’autoconsapevolezza, stili e qualità di vita, la realizzazione della personale filosofia di vita con il TA;): l’ultima parte valuta l’Essere Umano e la scienza autogena soffermandosi sul TA nella prospettiva immaginifica e assertiva con approfondimenti scientifici di teoria, metodologia e applicazione.

 

Gli autori, nel contesto, hanno ampiamente sviscerato il concetto di “calma”, che non è la semplice tranquillità legata a momenti fortunati della vita quotidiana, ma s’identifica con un particolare stato d’animo assimilabile alla condizione di “serenità”. La psiche si compone di due parti, la mente e l’anima (livello della coscienza e dell’inconscio), analogamente al cervello suddiviso nei due differenti emisferi, destro (legato alla concentrazione meditativa, al pensiero oniroide, alla luna, alla passività, all’intuito, al calore, alla femminilità, allo Yin) e sinistro (logico, razionale legato alla veglia, all’intelletto, alla freddezza, forza, maschilità, Yang).

Gli strumenti operativi del TA sono l’immobilità (fase degli automatismi corporei), le formule o pensieri (guida mentale; è sempre opportuno che il TA sia guidato da un Maestro che con una voce giustamente impostata e con tono basso e suadente recita le formule come una cantilena, una nenia, capace di generare una situazione rilassante e concentrativa), le immagini o figure mentali (guida intenzionale). I due autori rilevano l’importanza del TA nel superare l’ansia (distinta in ansia frustante, non adattiva, negativa e ansia non frustante, adattiva, non problematica, positiva) e il distress (stress di-sattattivo) attraverso la rilassamento mediato dal coping e dalla resilienza che consentono un concreto ri-adattamento. Infatti “il viaggio necessariamente interiore-autogeno assume attraverso il coping e la resilienza una importante valenza nel vitalizzare e ri-vitalizzare la persona”.

In conclusione, il pregevole testo di Peirone e Gerardi è un valido e, a mio parere, indispensabile ausilio per medici di famiglia, psicologici e psicoterapeuti, geriatri, pediatri, ai quali ne consiglio lettura e studio, e per quanti volessero superare le Colonne d’Ercole di un sapere fin troppo cartesiano, dove  “l’ergo sum” non è in grado di spiegare da solo l’inconscio e la calma profonda e faccia loro capire che non son fatti per vivere come bruti – ma per seguire virtute e canoscenza, cercando di superare le ambasce del quotidiano attraverso un ritorno in sé stessi per capirsi, calmarsi e rilassarsi.

Carmine Macchione
Responsabile Scientifico ACSA-magazine

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