Scompenso Cardiaco e Cardiopatia Ischemica con abbinato il Corso ILS – Riflessioni

Venerdì 18 maggio a Torino si è svolto un evento organizzato dalla dott.ssa Maria Teresa Spinnler e dalla sua Equipe dell’ASLTO5 di Moncalieri, che ha visto coinvolte, oltre ai cardiologi ospedalieri e territoriali, diverse figure professionali tra cui internisti, medici di base e personale infermieristico. Temi dominanti del congresso sono stati la cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco con particolare approfondimento sui percorsi assistenziali che, dalla fase acuta ospedaliera al follow up territoriale, creano un continuum assistenziale indispensabile per la gestione del paziente. La cardiopatia ischemica è sempre argomento di grande interesse e dibattito e, nonostante vi siano stati negli anni grandi progressi nelle tecniche riperfusive e nelle terapie, rimane la prima causa di mortalità e morbilità soprattutto a distanza dall’evento acuto.

Questo dato potrebbe dipendere dalla inadeguatezza dei percorsi assistenziali post dimissione e dalla scarsa compliance dei pazienti alle cure proposte. Inoltre, è importante considerare che dopo un infarto vi sono pazienti a prognosi fortemente differenziata, che meritano follow up modulati sul rischio. In questo modo, oltre ad ottimizzare le risorse, si potrebbero ottenere benefici in termini prognostici perché verrebbero seguiti con maggiore intensità pazienti a maggior rischio. È stato infatti proposto e discusso un programma di follow up che prevede una la stratificazione del rischio durante il ricovero e la successiva pianificazione dei controlli cardiologici in base al profilo di rischio residuo, che presuppone una stretta collaborazione tra le figure professionali che hanno in cura il paziente: cardiologi ospedalieri, territoriali, medici di base ed infermieri. La discussione tra gli specialisti è stata viva e costruttiva e ha fornito importanti spunti di riflessione che ci auguriamo possano portare ad una gestione il più possibile uniforme dei nostri pazienti.

Un altro argomento importante che è stato affrontato è lo scompenso cardiaco, che rappresenta uno dei più importanti predittori indipendenti di mortalità e spesso rappresenta una complicanza dell’infarto peggiorandone in modo significativo l’outcome. La gestione integrata di questi pazienti complessi, che vede coinvolti cardiologi, cardiochirurghi, internisti e medici di medicina generale, ha come scopo principale quello di ribadire la centralità del paziente nel suo percorso assistenziale.

Lo svolgimento dei lavori congressuali si è concluso sabato con una sessione dedicata alla cardiologia interventistica coronarica e strutturale che ha riunito ad una tavola rotonda gli esperti di emodinamica insieme ai cardiologi clinici che si sono interfacciati in dibattiti su casi clinici e sull’ analisi dei dati regionali.

Sempre nella giornata di sabato 19 maggio, in collaborazione con i colleghi dell’ACSA, si è svolto il corso ILS destinato a 40 medici che si sono impegnati in prove pratiche di rianimazione cardiorespiratoria. Grazie all’abilità degli istruttori e all’ausilio di manichini e tecniche di simulazione, i medici sono stati addestrati su di differenti scenari di urgenza e hanno acquisito maggior competenza e sicurezza nella gestione delle principali emergenze cardiologiche e nell’’arresto cardiaco.

La partecipazione dei medici nelle due giornale è stata molto attiva e ha aperto la strada ad un percorso di condivisione tra gli le figure professionali coinvolte che ha come scopo principale la gestione ottimizzata dai pazienti in ogni fase della malattia.

La Redazione

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