Un messaggio per non morire

Una campagna di informazione e intervento rivolta alla prevenzione della infortunistica stradale, della morte improvvisa, di intervento nelle catastrofi naturali e in vari altri aspetti delle Emergenze Urgenze in Medicina.

E’ mio desiderio di presentare su ACSA Magazine Un messaggio per non morire.

In questo nome è espressa una campagna di informazione e intervento che da alcuni anni ha visto impegnati numerosi colleghi di grande spessore culturale operanti in varie regioni italiane e rivolta alla prevenzione della infortunistica stradale, della morte improvvisa, di intervento nelle catastrofi naturali e in vari altri aspetti delle Emergenze Urgenze in Medicina.

La riflessione su questo aspetto della cultura medica è scaturita dalla partecipazione ai lavori di “Vibo Emergency”, un laboratorio di idee e attività nel settore dell’Urgenza Emergenza medica alimentato ogni anno dalla SIMEU Calabria in particolare in persona del suo presidente prof. Enzo Natale.

Dopo avere conosciuto tutti i componenti fondatori di questa iniziativa: lo stesso prof. Natale in Calabria, il prof. Balzanelli in Puglia, il prof. Clemente in Molise, il prof. Paternosto in Campania, è nata una intesa immediata e, da ormai due anni, mi onoro di essere parte del gruppo.

Quando è iniziata la mia presidenza della ACSA-onlus all’inizio dell’anno scorso, ho cercato nuovi contenuti da proporre e la mia mente si è rivolta da subito a “Un messaggio per non morire” e nel piano formativo annuale ho introdotto un evento specifico in cui poter condividere con i soci ACSA interessanti spunti nell’ ambito della Emergenza Medica.

In occasione della prima riunione del nuovo Direttivo Nazionale la proposta è stata subito compresa in tutta la sua dirompente potenzialità tanto che il prof. Leonardo Calò, Consigliere del Direttivo Nazionale, ha subito chiesto che il programma fosse inserito nel prestigioso Congresso che ogni due anni vede riuniti a Roma i più conosciuti cardiologi del panorama internazionale “Advance in Cardiac Electrophysiology” di cui è Direttore Scientifico.

La proposta è stata subito accettata da tutti i componenti del Consiglio Direttivo ed è quindi iniziato il lavoro organizzativo che ha visto a Roma, nella splendida cornice della Sala delle Feste di Palazzo Colonna nell’ambito del congresso“Advance in Cardiac Electrophysiology” una sessione dedicata a Un messaggio per non morire in cui esponenti provenienti da varie regioni italiane hanno illustrato la storia, l’operato, i risultati del loro lavoro nelle diverse realtà cliniche e sociali.

Bisogna ricordare che il prof. Leonardo Calò è stato vicino fin dalla nascita alla delegazione regionale dell’ACSA Lazio e con la sua collaborazione a tutte le attività degli ultimi anni ha contribuito alla crescita della presenza dell’associazione non solo nel Lazio ma su tutto il territorio nazionale. Già nelle ultime due edizioni di “Advance in Cardiac Electrophysiology” l’associazione ha il patrocinio dell’evento.

E’ mio desiderio che Un messaggio per non morire diventi un progetto emergente in ACSA e che come molte altre iniziative abbia attenzione e crescita nella nostra dimensione societaria.

Questo progetto deve estendere la sua prorompente vitalità su tutto il territorio nazionale e, nell’impulso che ACSA da sempre è capace di fornire, non mi meraviglierei che presto arrivasse a estendersi anche ad altri ambiti europei.

Un messaggio per non morire racchiude in sè tutti i contenuti di una cultura della vita. Sono concetti presenti in tutti noi, talvolta sopiti. Ritengo che i giovani impegnati nel conseguire la laurea di dottore in medicina e chirurgia o chi in tempi recenti o lontani ha iniziato questa professione più di altri abbia in sè, sia pur inconsapevolmente, il seme di questa cultura.

Progetto

Il nostro progetto in ACSA vuole essere il pabulum perché fiorisca il germoglio fino a formare un campo nell’ambito della cultura medica e non solo. Ho parlato di filosofia di vita, ma della filosofia non ha sicuramente il distacco dai problemi quotidiani. Parliamo di prevenzione della morte improvvisa, ricorrendo alla diffusione tra medici e laici delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare, utilizzo di defibrillatori semiautomatici con tecniche semplici, ma di larga diffusione. Proponiamo un maggiore senso di responsabilità e la conoscenza delle tecniche di guida sicura. Auspichiamo che in caso di incidenti occorsi su strada tutti siano in grado di portare un primo soccorso efficace. Desideriamo una cultura anche popolare rivolta alla conoscenza di alcune tecniche per affrontare calamità naturali che tanto spesso colgono impreparate le popolazioni per limitare il numero di morti. Vogliamo costruire gradi superiori di quello che comunemente definiamo “buon senso” perché la nostra cultura fornisce in questo motivazione e supporto. Proponiamo una filosofia applicata alla vita ispirata a valori universali.

Qualche anno fa rimanevo piacevolmente colpito quando al telefono Mario Balzanelli mi salutava dicendo “buona vita”. Oggi desidero salutare tutti i soci ACSA e tutti i lettori della nostra rivista allo stesso modo: Buona vita a tutti.


Pietro Lentini 
Presidente ACSA-onlus

 

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